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9 gennaio 2015 5 09 /01 /gennaio /2015 17:07
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2 maggio 2013 4 02 /05 /maggio /2013 11:48

pentolame-e-allumino.JPG

 

Leggero, economico, di ottima conducibilità termica, l'alluminio è utilizzatissimo in cucina.

Metallo abbondante, si trova nell'acqua, suolo, alimenti e di esso, noi esseri umani ne introduciamo in media 8 mg/die assorbendone una picolissima parte.

Studi rilevano che un eccesso di alluminio determinerebbe disturbi al sistema nervoso: l''OMS dice che la dose massima è di 60 mg/die per un individuo di 60 chili di peso.

Per impedire il contatto cibo-alluminio, oggi lo si ricopre con uno strato antiaderente conosciuto come TEFLON, ossia POLITETRAFLUOROETILENE (PTFE), il quale però, se viene riscaldato a 260°C, potrebbe sviluppare una sostanza cancerogena denominata ACIDO PERFLUOROCTANICO (PFOA).

Il PTFE può andare incontro, mentre si cucina ad alta temperatura, a graffiatura, cedendo in tal modo i suoi residui al cibo presente in padella o in pentola.

Si possono creare problemi di salute.

Quindi acquistare meno pentole, ma di buona qualità e ridurre il tempo di cottura evitando alte temperature.

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29 aprile 2013 1 29 /04 /aprile /2013 22:19

 

lago-klamath-dove-volano-le-aquile.JPG

Il Lago Klamath, situato tra le momtagne del centro-sud dell’Oregon (USA), contiene le alghe Klamath, micro alghe verdi-azzurre, organismi presenti in tale lago da milioni di anni.

Dal Crater Lake, di origine vulcanica riceve acqua, la quale defluisce sotto terra, attraversando  i vari strati geologici delle Cascade Mountains, arricchendosi di minerali.

Il sole per molti giorni all’anno favorisce la fotosintesi alle alghe, mentre l’inverno freddo fa produrre importanti acidi grassi del tipo Omega3.

Tale lago è talmente incontaminato da ospitare le aquile calve, le quali non sopravvivono se non in un ambiente incontaminato e quindi importanti markers ecologici.

L’alga klamath possiede vitamine (A, B, C, D, E, K), acido folico, aminoacidi, acidi grassi essenziali, neuropeptidi.

Particolarmente ricordiamo la presenza di ficocianine, molecole capaci di inibire la maggior parte dei processi infiammatori: inibiscono le COX2 che portano alla produzione di eicosanoidi proinfiammatori (prostaglandine, trombossani, leucotrieni).

L’azione di tale alga si evidenzia a livello immunomodulante; metabolico in quanto normalizza il metabolismo dei grassi, colesterolo, zuccheri; neurologico.

Oltre ad essere la massima fonte di calcio, le alghe klamath contengono , ferro, fluoro, vanadio, molibdeno, iodio.

Tale alga è quindi importante per il raggiungimento del proprio benessere.

 

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22 aprile 2013 1 22 /04 /aprile /2013 19:02

 

AL CANCRO NON PIACE IL CAVOLO

 

Ai giorni nostri il cavolo non è che sia tanto apprezzato, anche se è presente da millenni nella storia dell’alimentazione: elogiato da Pitagora e battezzato da Ippocarate (460-377 a.C) “ortaggio dalle mille virtù” .

E’ il prototipo di una famiglia di ortaggi dette crucifere, noto ai botanici con il nome di Brassica.

Le principali varietà, che discendono dalla specie Brassica oleracea sono:

  • ·         cavolo capuccio (Brassica oleracea capitata)

 

  • ·         broccolo (Brassica oleracea italica)

 

  • ·         cavolfiore (Brassica oleracea botrytis)

 

  • ·         cavolino di Bruxelles (Brassica oleracea gemmifera)

 

  • ·         verza e vavolo nero (Brassica oleracea acephala)

Da uno studio che ha analizzato 252 casi di tumore della vescica, sviluppatasi in un campione di 47909 operatori sanitari in un periodo di 10 anni, è emerso che il consumo di cinque o più porzioni di crucifere alla settimana, in particolare di broccoli e cavoli, è in grado di ridurre del 50% il rischio di cancro della vescica, rispetto agli individui che ne consumano una porzione in meno.

Per ciò che concerne il cancro al seno, le donne cinesi che consumano più crucifere hanno un rischio dimezzato di sviluppare questo tumore rispetto a chi ne consuma minori quantità, o non ne mangia affatto.

Allo stesso modo, uno studio realizzato su 5000 svedesi indica che il consumo di una o due porzioni di crucifere al giorno è associato a una riduzione del 40% del rischio di sviluppare un tumore al seno.

Tra tutti gli ortaggi commestibili, le crucifere sono quelle che contengono la più grande varietà di molecole fitochimiche con proprietà antitumorali: glucosinolati.

 

L’importanza dei glucosinolati è determinata dalla loro capacità di liberare due classi di sostanze che possiedono una forte attività antitumorale: Isotiocianati ed indoli.

Durante la masticazione, per esempio dei broccoli, le cellule della pianta vengono frantumate e la glucorafenina, principale isotiocianato presente in questo ortaggio, viene dall’enzima mirosina trasformato in sulforafano, potente molecola antitumorale.

Il sulforafano, liberato per azione della mirosina, presente nei broccoli o nella flora intestinale, passa nel torrente circolatorio e quindi assorbito.

In altre parole, le molecole antitumorali delle crucifere sono presenti allo stadio latente negli ortaggi e vengono trasformate in sostanze antitumorali attive durante la masticazione.

La cottura in acqua per soli dieci minuti riduce del 50% la quantità di glucosinolati e dunque dovrebbe essere evitata, inoltre l’enzima mirosina è molto sensibile al calore.

Alcuni studi suggeriscono che un’altra mirosina presente a livello della flora batterica intestinale potrebbe compensare questa disattivazione dell’enzima dovuta al calore e quindi aumentare la quantità di Isotiocianati che possono essere assorbiti.

Dal punto di vista nutrizionale, i broccoli sono di gran lunga la fonte migliore di sulforafano, poiché ad ogni porzione ne fornisce 60 g.

I risultati delle ricerche indicano che il sulforafano è in grado di agire direttamente a livello delle cellule cancerose e di provocarne la morte favorenndo il processo di apoptosi ed inibendo l’angiogenesi.

Ricordiamo altri Isotiocianati ed indoli presenti nei diversi ortaggi della famiglia delle crucifere che possiedono proprietà antitumorali: il feniletil isotiocianato (PEITC), e l’indolo-3-carbinolo (I3C).

L’I3C proviene dalla degradazione della glucobrassinina, un glucosinolato che si trova specie nei broccoli e nei cavolini di Bruxelles.

Le recenti ricerche sul ruolo antitumorale dell’I3C tendono a concentrarsi sul suo impatto sul metabolismo degli estrogeni e sulla sua attitudine ad interferire con i tumori a essi legati, come quello al seno, all’endometrio e al collo dell’utero.                                                                                                                                                                                                      Sembra che sia in grado di controllare il metabolismo degli estrogeni ed inibire la crescita del tumore.


Per saperne di più:

  • ·         R. Béliveau, D. Gingras “L’alimentazione anticancro”

 

  • ·         D.T.H. Verhoeven, R.A. Goldbohm, G. van Poppel, “Epidemiological studies on Brassica vegetables and cancer rissk” , Cancer Epidemiol. Biomarkers Prev.

 

  • ·         P. Talalay, J.W. Fahey, “Phytochemicals from cruciferous plants protect aganinst cancer by modulating carcinogen metabolism”,J. Nutr., 2001

 

  • ·         S.J. London, J-M.Yuan, F-L.Chung, Y.T.Gao. “Isothiocyanates, glutathione S-transferase M1 and T1 polymorphisms, and lung-cancer risk: a prospective study og men in Shangai, China”, Lancet, 2000.

 

  • ·         D. Gingras, M. Gendron, D. Boivin, A. Moghrabi, Y. Théoret, R. Béliveau, “Induction of medulloblastoma cell apoptosis by sulforaphane, a dietary anticarcinogen from Brassica vegetables” Cancer Lett., 2004.

 

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10 gennaio 2011 1 10 /01 /gennaio /2011 09:56

L'obesità è legata oltre che a cattiva alimentazione e stile di vita errato anche e purtroppo a condizioni economiche insufficienti.

L'obesità, infatti, colpisce le fasce più povere della popolazione.

OBESITA-2.JPG 

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9 dicembre 2010 4 09 /12 /dicembre /2010 10:04

alimenti-poveri-ma-importanti.JPG

 

Alimenti, al giorno d'oggi, non molto considerati per via della vita frenetica e del fast food imperante.

Grazie allo studio condotto da ricercatori, questi alimenti "umili", "contadini", ma conosciuti fin dai tempi degli antichi egizi, possono migliorare la nostra salute o mantenercela.

Siamo effettivamente ciò che mangiamo!!!

 

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3 dicembre 2010 5 03 /12 /dicembre /2010 09:40

titolo-cell-e-ali.JPG

 

 

 

 La Panniculopatia-Edemato-Fibro-Sclerotica o P.E.F.S è più conosciuta con il nome di "cellulite" ed è caratterizzata dalla più nota e temibile "buccia d'arancia".

Varie possono essere le cause, visibili nel video, per cui la diagnosi differenziale è importante per una corretta terapia.

Prima ancora, la prevenzione deve avere un posto importante, per cui abbigliamento, alimentazione e stile di vita, giocano un ruolo non indifferente.

Disintossicazione e drenaggio, associati ad una alimentazione corretta, prima di iniziare qualsiasi terapia, sono fondamentali per ottenere buoni risultati.

 

 

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29 novembre 2010 1 29 /11 /novembre /2010 10:43

droga-alimentare.JPG

 

Problemi economici e cattiva educazione alimentare portano le persone a mangiare male e ad incrementare l'obesità, che è ormai patologia sociale.

I buoni nutrizionisti e "soloni" sempre presenti in televisione dicono buone cose ed anche ovvie, parlando di frutta-verdura-pesce, ma non fanno assolutamente cenni al "cibo spazzatura" distribuito in larga scala a livello modiale, e quindi anche da noi in Italia.

Fattori economici ???

Pesce, frutta e verdura, se fanno bene, e questo è assodato perchè bisogna "fare assegni" per comperarli?

E' meglio fare comprare con 1,50 euro, al supermercato 25 merendine per riempire la pancia ai propri figli ?

L'obesità con le sue conseguenze, patologie fisiche e mentali, provoca anche una spesa sociale ed una riduzione di attività lavorativa non indifferente.

Va tutto bene così !!!

Perchè non correre ai ripari ???

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25 novembre 2010 4 25 /11 /novembre /2010 09:57

 

OKI1.JPG

Ad Okinawa il fast food si sta introducendo prepotentemente nella vita quotidiana degli abitanti di questa meravigliosa isola.

La nuova generazione è tentata dallo "stile di vita" occidentale e vedremo molto probabilmente, con il passare del tempo, anche in Okinawa, isola dei centenari, obesità e malattie.

 

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23 novembre 2010 2 23 /11 /novembre /2010 23:48

 

 

SPEZIE-FILM.JPG

 

Le spezie rendono i piatti gustosi, colorati, riducono l'uso del sale.

Sono conosciute dal tempo degli antichi Egizi e possono essere curative.

Usare con moderazione e se ci sono patologie in atto, rivolgersi al proprio medico di fiducia, prima di usarle. 

 

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  • : "Zona-Estetica-Benessere"
  • : Le lancette dell'orologio della vita non possiamo portarle indietro,ma rallentare la loro corsa attraverso una "alimentazione intelligente" ed uno stile di vita sano.
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  • Michele Boano
  • Laurea in Medicina e Chirurgia, "Consultant Zone Certified", Master in "Chirurgia e Medicina Estetica", Master in "Nutrizione Umana", corsi di Medicina Estetica,Alimentazione, Omotossicologia.
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